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Nunzio Termini dedicò tutta la vita all’azienda che ancora oggi  porta il suo nome, Moka Termini. Da una piccola torrefazione nel  centro storico, datata 1932, fino al moderno stabilimento  produttivo nella zona industriale di Palermo, compì un gran  percorso. Poi, nell’età in cui siamo abituati a pensare al “meritato  riposo”, dopo una vita di lavoro, s’impegnò nella realizzazione di un  sogno. A settant’anni, questo artista del caffè intraprese il grande  viaggio verso il Brasile. Andò a visitare tutte quelle piantagioni da  dove, per decenni, aveva fatto arrivare i preziosi chicchi. Andò a selezionare di persona, chicco per chicco, la miscela che  doveva diventare il suo capolavoro. Nacque così il Caffè del  Professore. In Brasile il Signor Termini passò giorni e giorni a studiare  le piante di caffè. La sua attenzione fu catturata da alcuni  baccelli più alti sulla pianta, con una caratteristica tutta  particolare: il baccello del caffè ha di solito due chicchi al suo  interno, mentre quei baccelli un po’ strani ne contenevano uno  solo, più piccolo e di forma arrotondata, che i brasiliani chiamano  caracolito, un nome che è già tutta una musica. Quei chicchi  racchiudevano in forma concentrata le caratteristiche che  dovevano regalare alla miscela “del Professore” un aroma  inconfondibile e qualità energetiche superiori. Il Signor Termini  tornò a Palermo portando con sé un grande contenitore di juta,  che racchiudeva tanti sacchetti con qualche manciata di chicchi  e un’etichetta, scritta di suo pugno, che li classificava. Il vero  lavoro doveva ancora cominciare. Nella grande villa di San  Martino delle Scale, sopra l’amata Palermo, dove il Signor Termini  andava a “riposare” il pomeriggio, col bilancino alla mano pesò,  miscelò e tostò quei preziosi chicchi, per portarli con sé la mattina  dopo al “suo” bar, lo storico caffè accanto al Teatro Biondo, per  farselo preparare. I tentativi furono tanti e tanti suoi “ospiti” (clienti  in visita, fornitori, dipendenti) che ebbero l’onore di esprimere  un’opinione. Le prove durarono quasi due anni, ci vollero ben due anni prima che il “Professore” si ritenesse soddisfatto. Era nato un  caffè che era un’opera d’arte, era nato il Caffè del Professore. Nunzio Termini, scomparso nel 1997, fu padre ma anche maestro  per i suoi tre figli, che presiedono oggi, con gli stessi metodi  ereditati dal padre, i tre settori fondamentali dell’azienda: Pietro, Amministratore Unico, al settore Amministrativo; Domenico, l’esperto delle miscele, al settore Tecnico; Dario, nel rispetto della filosofia del padre, al settore Commerciale.

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